sabato, Luglio 27Città di Vittoria
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2. Zona Rosario

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La zona del Rosario.

Si è detto che dall’area dell’attuale piazza Daniele Manin, si dipartivano due strade: la trazzera di San Giuseppe lo Sperso[1] (lungo la quale fino al 1860 si correva una corsa di asini il giorno di Sant’Aloi o Eligio il 1° dicembre) e la stradella privata del Rosario. Il nome della contrada deriva da un paio di donazioni che un certo Filippo Parrino fece all’Altare della Madonna del SS.mo Rosario dentro San Vito nel 1673 e nel 1678[2].

Nel corso dell’Ottocento, le terre del Rosario furono a poco a poco inglobate nella città, costituendo le nuove aree di espansione verso occidente. Oggi nell’antica contrada del Rosario sorgono varie istituzioni scolastiche: l’I.I.S. “Guglielmo Marconi”, l’Istituto d’Istruzione Superiore (già Magistrale poi Liceo Pedagogico) “Giuseppe Mazzini”, la scuola elementare detta appunto del Rosario (plesso dell’Istituto Comprensivo “San Biagio-Rodari”) e la chiesa detta appunto del Rosario. Faceva parte della contrada anche tutta l’area dell’ex Telegrafo.

 

 

NOTE
1] Una chiesa sotto analogo titolo esiste a Comiso, risalente al XVII secolo nella contrada Vigna del Conte, nei pressi dell’antico abbeveratoio lungo la strada per Santa Croce.
2]«Filippo Parrino a titulo di donatione irrevocabile donò al Venerabile Altare della Madonna del Sacratissimo Rosario…una chiusa forriata di muro con alcuni piedi d’olive dentro detta chiusa…in q.ta dello Scalunazzo confinante con chiusa di Gio. Maria Delfo, terri d’Antonino d’Aula et altri confini et questo per celebratione di messe…». Lo stesso Filippo Parrino il 23 febbraio 1678 «donò all’Altare della Madonna del Rosario dentro la chiesa di San Vito…due chiuse…in q.ta dello Scalunazzo confinante con chiusa di m.ro Gioseppe Lojudici, terri della Nipitella, et altri confini, et questo per celebratione di tante messe cantate...». Da questi due atti, appare chiaro che la contrada del Rosario era parte del cosiddetto Scalonazzo e mutò nome a seguito appunto delle donazioni, essendo divenuta “la terra del Rosario”.

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