sabato, Luglio 27Città di Vittoria
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a) L’I.P.S.I.A.

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L’Istituto d’Istruzione Superiore (già I.P.S.I.A.) “Guglielmo Marconi”

In Piazza “Antonio Gramsci” sorge l’Istituto d’Istruzione Superiore “Guglielmo Marconi” (già Istituto Professionale Industria Artigianato e Servizi Commerciali: sulla storia della Scuola Tecnica a Vittoria, vedi box).

Della costruzione dell’attuale edificio si cominciò a parlare il 9 ottobre 1929, quando il commissario prefettizio dell’epoca, dr. Giovanni Cricchio, diede incarico ai fratelli ingegneri Rosario e Francesco Di Geronimo di redigere il progetto di un nuovo edificio scolastico che utilizzasse l’area della donazione Jacono-Rizza del 1915, per la scuola denominata “Scuola secondaria d’avviamento al lavoro”. Il progetto fu approvato il 7 gennaio 1931. Poiché però, contemporaneamente, era stato dato incarico all’ing. Giovanni Terranova di elaborare il progetto per le nuove scuole elementari ed era stato deciso di finanziare prima quell’opera, non se ne fece nulla e l’istituto rimase ospitato “provvisoriamente” nell’ex Monastero di San Giuseppe. Lì occupava il piano terreno con n. 20 vani (15 aule, direzione, segreteria e servizi, 3 vani per laboratori e 2 per magazzini). Nell’a.s. 1935-1936 furono concessi altri 9 vani al primo piano, tolti alle elementari. Dal 1936-1937, trasferitesi le scuole elementari nella nuova struttura delle “Scuole Nuove”, tutto l’edificio fu assegnato alla Regia Scuola Popolare per Arti e Mestieri, intitolata “9 maggio XIV” per ricordare la proclamazione dell’Impero dopo la conquista dell’Etiopia[1]; ma nell’a.s. 1938-1939 otto aule furono concesse al neonato Istituto Magistrale. Nel 1939 fu istituita la Regia Scuola Tecnica Industriale per Meccanici, di durata biennale. Scrive Nicastro che gli alunni si distinsero con loro manufatti alle fiere di Milano, di Tripoli e del Levante a Bari. Tra i docenti, Alfredo Campo ricorda il prof. Emanuele Ingrao (1895-1962), un grande artista[2].

 

Box. La Scuola Tecnica a Vittoria.

La prima scuola tecnica fu istituita il 12 aprile 1883 (sindaco Gioacchino Jacono), ubicata prima nell’ex Collegio di San Biagio.  Il primo direttore fu l’ingegnere comunale Eugenio Andruzzi, sostituito dall’ing. Salvatore Battaglia. Nonostante gli iscritti fossero pochissimi, il Comune chiese al Governo di autorizzare l’istituzione di una Scuola Tecnica governativa, ma il Ministero nel gennaio 1886 rispose che tutti gli oneri dovevano essere a carico del Comune. Nonostante la scarsezza di mezzi, il 26 ottobre 1887 la Scuola Tecnica fu formalmente istituita ma non entrò mai in funzione. Occorrerà arrivare al 1911 perché si riparli dell’istruzione tecnica a Vittoria. Ma stavolta si fece sul serio, sia per le mutate condizioni economiche seguite alla catastrofica crisi della fillossera, sia per l’interessamento dell’on. Evangelista Rizza.

Così il 2 aprile 1911 si esprimeva il sindaco Salvatore Carfì, dopo aver elevato un omaggio all’on. Evangelista Rizza, che si era fatto tenace propugnatore dell’iniziativa: «La nostra popolazione fino a pochi anni addietro avea soltanto una cura speciale per l’agricoltura, ma dacché la crisi vinicola incalzante ha scosso l’economia privata, ha sentito la necessità di rivolgere parte delle sue energie all’impianto di opifici ed istituzioni, sia per la trasformazione dei prodotti del nostro agro, sia per intraprendere e promuovere varie altre specie di industrie. In pochissimo tempo infatti abbiamo visto sorgere con capitali ed iniziative locali un Consorzio Agrario Cooperativo con annessa distilleria, due fabbriche di conserve alimentari, fabbriche di mobili, due cantieri per la produzione di cementi, un cantiere per la lavorazione di marmi, un pastificio, una fabbrica di ghiaccio, due di acque gassose, e due mulini meccanici, ma la capacità dei nostri operai non risponde alle necessità di tali opifici, dove l’impiego di macchine è indispensabile e gl’industriali sono obbligati a ricercare altrove, sia i conduttori, sia gli aggiustatori, sia e più ancora i capi fabbrica e i capi officina…D’altro canto la nostra classe operaia di fronte al generalizzato impiego delle macchine e allo sviluppo delle arti e delle industrie sia localmente che altrove, si è convinta che è indispensabile il suo miglioramento intellettuale ed artistico e reclama che le si forniscano i mezzi atti a conseguirlo. Tutto ciò prova come, pel decoro della Città, e più ancora pel bene della classe operaia, sia urgente l’istituzione di una Regia Scuola Industriale media d’Arti e Mestieri allo scopo di formare abili operai per le industrie meccaniche ed elettrotecniche, per la lavorazione del legno, dei metalli, per le arti fabbrili e costruzioni murarie e per prepararli a diventare capi-officina e capi-fabbrica…».

Per rispondere alle profonde trasformazioni dell’economia vittoriese, occorrevano gli operai qualificati e soprattutto i quadri intermedi capaci di dirigere le officine (tra cui l’Officina Elettrica Municipale, nata nel 1902). Pertanto il Consiglio Comunale con una duplice deliberazione del 2 e del 9 aprile 1911 istituì la Regia Scuola d’Arti e Mestieri, avente come scopo «di formare abili operai per le industrie meccaniche ed elettrotecniche, per la lavorazione del legno, dei metalli, per le arti fabbrili e costruzioni murarie e di prepararli altresì a diventare capi-officina e capi-fabbrica». La scuola, alle dipendenze del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, sarebbe stata finanziata dal Ministero stesso, dal Comune e dalla Provincia. Fatta l’istituzione, sorse naturalmente il problema dei locali, individuati nel settembre 1913 “provvisoriamente” a primo piano dell’ex Monastero di San Giuseppe, sede delle scuole elementari. il Ministero accettò, a condizione che il Comune si facesse carico di trovare una soluzione definitiva. Ancora una volta fu don Evangelista Rizza insieme con il cognato don Gioacchino Jacono (il sindaco che nel 1883 aveva fatto il primo tentativo d’istituire una Scuola Tecnica) ad aiutare il Comune, donando in contrada Rosario, alla fine di via Firenze, 5.000 mq di terreno. Il Consiglio, nella seduta del 12 maggio 1915 accettò la donazione. A quanto ne sappiamo, la Regia Scuola cominciò il suo cammino nell’anno scolastico 1914-1915. Il nuovo istituto si radicò bene nella vita scolastica cittadina, subendo vari cambi di denominazione man mano che la legislazione nazionale precisava i compiti e le funzioni delle scuole professionali. Da quel che compare nelle deliberazioni consiliari, nel 1923, quando si propose di intitolarla al defunto on. Evangelista Rizza, l’istituto era chiamato “Regia Scuola Popolare per Arti e Mestieri”. L’intitolazione a Rizza non andò in porto, perché il governo Mussolini non rispose mai. Il 10 aprile 1926, la scuola risulta avere ancora una volta cambiato denominazione in “Regia Scuola d’Avviamento al Lavoro”. L’istituto dovette cedere, a fine 1939, undici vani del pianterreno alle ritornate elementari perché nelle Scuole Nuove fu ospitato un contingente di truppe tedesche. Altri vani del pianterreno furono poi assegnati anche nuovo Liceo Scientifico (nato nel 1939-1940) e nel 1944 alla nuova istituita sezione staccata del Liceo Classico di Comiso.

Nell’a.s. 1947-1948 la Scuola Tecnica Industriale con annessa Scuola d’Avviamento Industriale e sezione Commerciale aveva 260 iscritti (ne aveva avuti anche oltre 400 nell’immediato anteguerra), sistemati al primo piano dell’ex Monastero con i laboratori e i magazzini al piano terreno. Poiché però la situazione di San Giuseppe era complicatissima, con deliberazione n. 26 del 1° marzo 1947 si decise la “Creazione di un Istituto Tecnico Industriale governativo per periti meccanici-elettricisti”, presentando al Ministero competente l’istanza. Nel frattempo la denominazione era ulteriormente cambiata a “Istituto Professionale”. Con deliberazione n. 21 del 7 maggio 1947 recante la “Costruzione edificio per la Scuola Tecnica Industriale”, l’ing. Francesco Di Geronimo (progettista superstite dell’incarico del 1929) fu incaricato di rivedere il vecchio progetto presentato nel 1930, adeguandone i costi e riducendo l’estensione dell’edificio, allineandolo lungo la Firenze e lasciando così un’ampia superficie da destinare a piazza. Si utilizzò finalmente il terreno donato dalla famiglia Jacono-Rizza nel 1915. Dal 1° ottobre 1951 l’antica Regia Scuola d’Arti e Mestieri divenne in ultimo Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato (I.P.S.I.A.). Nicastro (op. cit.) scrive che la scuola si trasferì nei nuovi locali nel 1952. Nel gennaio 1956 la nuova piazza fu intitolata ad Antonio Gramsci e il nuovo istituto a Guglielmo Marconi.

 

 

NOTE

1] Salvatore Nicastro, a cura di, I 50 anni dell’IPSIA “G. Marconi” di Vittoria, Provincia Regionale di Ragusa 2000.
2] Alfredo Campo, Decoratori di case tra Otto e Novecento: Vito Melodia ed Emanuele Ingrao, in La casa tra Otto e Novecento...Distretto Scolastico n. 53, 1999.

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