sabato, Maggio 4Città di Vittoria
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Scuola Portella della Ginestra. Per andare oltre la libertà del coraggio

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Come vi siete conosciuti tu e Federico?
L’ho conosciuto in galera”.
Basta questa premessa per ribaltare i ruoli e far sì che gli sguardi vadano a frugare cercando i dettagli, i segni evidenti che confermano senza ombra di dubbio che il delinquente è lui. Punto.
Basta guardarlo e si capisce a colpo d’occhio che il galeotto è lui, quel Federico Corona con i tatuaggi malamente camuffati sotto la camicia, che nonostante tenti di darsi una parvenza di credibilità è un avanzo di galera, nel senso che per la galera ci è transitato, seppur da direttore del giornale scritto dai detenuti, quelli veri. Dettagli.
Era la nostra prima volta insieme dopo l’esperienza del carcere e Federico si è fidato, mi ha seguito camminando sul cornicione – senza guardare in basso, come mi ero raccomandato – e ci siamo ritrovati a Vittoria, in provincia di Ragusa, all’Istituto comprensivo Portella della Ginestra. Non in un giorno qualsiasi, non poteva essere.
Seguimi e non preoccuparti, gli avevo detto, andiamo a braccio”.
Davanti a noi una platea di ragazzi ha preso posto, in ordinata confusione, sotto l’occhio vigile delle docenti che lasciavano trasparire molta più ansia dei loro studenti.

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